Venerdì 29 aprile, è partito il primo tir carico di materiali necessari per mettere in sicurezza le opere d’arte presenti nei diversi musei ucraini. Si tratta di materiali di imballaggio, di apparecchiature in grado di mantenere la temperatura e l'umidità e di attrezzature per fotografare e schedare i vari beni, tutto quanto è utile per salvaguardare quadri, sculture, oggetti d’arte, libri, ecc. ed evitare che possano essere danneggiati o dispersi durante il conflitto.
L’iniziativa chiamata Save Ukraine Arte 22 è nata solo qualche settimana fa, dopo che l’appello lanciato da alcuni direttori di musei di Leopoli e da Marco Gallipoli, italiano residente a Leopoli con la moglie Ustyna Soroka, docente all’istituto d’arte di Leopoli, è stato raccolto da Lucio Gomiero, manager d’azienda e docente alle Università di Venezia e Trieste: insieme hanno dato vita a un team di progetto che via via si sta allargando a livello nazionale.
Da allora in Italia ma non solo, molte aziende, istituzioni e personalità, non solo del mondo dell’arte, hanno deciso di dare il loro apporto. Fra questi Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici di Venezia, intervenuta fin dalla prima ora, e Filippo Fusi, titolare della Ars Movendi Firenze, azienda specializzata nella movimentazione delle opere d’arte. Proprio quest’ultimo ha contribuito a sensibilizzare anche altre aziende che appartengono all’associazione Logistica Arte e che si occupano di tutti i servizi connessi al deposito, alla spedizione e alla movimentazione dei beni d’arte, in Italia e all’estero.
Grazie all’impegno di tanti, il materiale finora raccolto da Save Ukraine Art 22 attraverso le varie donazioni è stato quindi consolidato presso la sede di Udine della Ceccarelli Group, cui fa capo tutta la logistica e che fin dall’inizio del progetto ha prestato la sua opera gratuitamente, occupandosi sia del trasporto in Italia, con tutte le autorizzazioni del caso, sia della consegna, che, in questa occasione, avverrà in una città della Polonia vicino al confine per raggiungere poi Leopoli (Galleria Nazionale delle arti e Museo Nazionale) e, prevedibilmente, anche Karkiv.
“E’ straordinario vedere lo spirito umanitario che emerge in queste situazioni d’emergenza. Aziende, istituzioni, privati e anche istituti universitari stanno dimostrando quanto in queste circostanze non esistano confini di sorta”, spiega Marco Gallipoli.
L’iniziativa è supportata anche da istituzioni come il Mip -Politecnico di Milano, l’Università Iuav di Venezia e l’associazione ManagerItalia .
Ma la situazione intanto va aggravandosi e il futuro di numerosi beni culturali presenti nelle chiese e nei musei in Ucraina è sempre più a rischio. Sottolinea Lucio Gomiero: “Quello che parte venerdì 29 aprile è il primo carico ed è ovvio che non basterà. L’Ucraina vanta uno straordinario patrimonio culturale, ricco di numerose opere d’arte, senza contare che ben sette dei suoi siti sono iscritti nella lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Per questo riteniamo indispensabile dare continuità nel tempo a questa iniziativa e chiediamo alle aziende e ai musei in primis che abbiano il materiale richiesto di contribuire e donare”.