Trasporti e logistica: vince l’approccio di filiera

La capacità di andare al di là del perimetro tradizionale, che sia di business così come geografico, per offrire risposte globali a una domanda di mercato sempre più esigente e articolata. È il tratto comune alle aziende che maggiormente sono cresciute nel corso degli ultimi anni. Perché, tra l’innovazione tecnologica, che sta conoscendo un’accelerazione senza pari in tempi passati, e gli eventi “disruptive” che si sono verificati dalla pandemia in avanti, le vecchie regole hanno perso forza.

Svolta per crescere

Per quasi quattro decenni siamo cresciuti in maniera sana e progressiva, ma poi a un certo punto ci siamo trovati davanti a un bivio: continuare sulla strada tracciata, consapevoli che il potenziale di ulteriore crescita era limitato, oppure aprirci a nuovi ambiti affini ai nostri”, racconta Luca Ceccarelli, presidente di Ceccarelli Group, realtà nata nel 1979 come corriere nazionale, che nel tempo si è aperta anche ai trasporti industriali sia a carico parziale, che completo, sempre in territorio nazionale.

 

Giacomo Lodolo Ph

 

In un mercato che ormai evolve rapidamente, abbiamo capito che la domanda tendeva a privilegiare gli operatori in grado di garantire una risposta a tutto tondo alle esigenze di logistica e soluzioni informatiche”, aggiunge il presidente della società che ha il quartier generale a Udine e sedi anche a Trieste, Padova, Milano e Prato. “Così nel corso degli ultimi anni siamo cresciuti abbracciando tutti i rami e le sfaccettature del trasporto e oggi siamo un gruppo di sette aziende, compresa una che si occupa di soluzioni software per la committenza, in chiave di supply chain, e una di logistica sia a livello di consulenza e gestione magazzini in house (presso i clienti, ndr), e sia con i clienti che esternalizzano le proprie merci in uno dei nostri tre poli logistici da 30 mila metri quadri complessivi, che coprono Friuli Venezia-Giulia e Veneto Orientale”, racconta.

 

Matteo Favi Immagini 

 

La fotografia attuale di un Gruppo integrato

Il risultato oggi è un gruppo da 56 milioni di fatturato 2023, vale a dire l’8% in più rispetto al 2022, nonostante la debolezza della congiuntura nel corso dell’ultimo anno. E la crescita non è una novità, considerato che il 2021 si era chiuso a quota 41 milioni.

 

Giacomo Lodolo Ph

 

Lo scorso esercizio ha registrato anche un Ebitda (indicatore dell’andamento dell’attività caratteristica) di 3 milioni di euro, con investimenti messi in campo per 6 milioni, parte dei quali dedicati al rinnovo della flotta, con l’arrivo di sette nuovi mezzi. “L’ultima partnership ha riguardato l’apertura al mercato della Penisola Iberica, completando così i Paesi serviti in Europa, come anche la proiezione internazionale che sta acquisendo il Gruppo”, sottolinea Luca Ceccarelli. “Così oggi, abbiamo una diversificazione tale che ci rende un gruppo capace di crescere anche se una delle attività di business o uno dei mercati nei quali operiamo è in sofferenza. Possiamo contare su una diversificazione che ci garantisce flessibilità e ci consente di assicurare una crescita sostenibile”, aggiunge.

Per poi ricordare che il percorso di crescita è affiancato da una spiccata attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, con azioni per ridurre i consumi, come il debutto del primo mezzo elettrico per le consegne al centro di Udine, e di introdurre un CSR Manager sui temi della corporate social responsibility.

Gli investimenti non si fermano. Poche settimane fa è stato inaugurato il nuovo polo logistico di Budoia (Pordenone) da 40 mila metri quadri, che “non ha consumato nuovo suolo, dato che abbiamo optato per la riqualificazione di uno storico mobilificio ormai dismesso da anni”, precisa il presidente.

 

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La struttura dispone anche di mille metri quadri di uffici e 16 mila metri quadri di magazzini e ha richiesto un investimento complessivo di circa 5 milioni.

 

Articolo a cura di NordEst Economia