Fa tappa a Udine Top 500, il report realizzato da Pwc e Nordest economia che fotografa, ormai da 10 anni, le prime 500 imprese del Friuli Venezia Giulia per fatturato. Ospitato all’interno della Fantoni di Osoppo, l’evento ha visto sfilare sul palco le storie di alcune delle Top 500, che si sono raccontante, andando oltre i numeri, parlando di progetti, strategie, anche in ordine al tema attualissimo della sostenibilità. Un’occasione, Top 500, per guardare ai numeri e andare oltre, «raccontando - ha esordito il vicedirettore di Nem, Luca Piana - quest’area meravigliosa del Paese e le sue realtà produttive, mostrandone i volti che le hanno fatte grandi».
A realizzare materialmente le classifiche di Top 500 è stata fin dalla prima edizione Pwc, come ha ricordato ieri Manuel Forte, che di Pwc Italia è partner, salutando il report come «un’occasione preziosa per fare il punto sull’economia regionale attraverso le aziende più grandi per fatturato del territorio. Ogni tappa - ha ricordato Forte - sarà caratterizzata da un tema specifico: a Osoppo la sostenibilità, a Pordenone la gestione della supply chain, a Monfalcone la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica». E’ seguito il saluto del vicedirettore di Nem, Paolo Mosanghini, che ha ricordato al folto pubblico riunito in Fantoni come da un mese, a editare i 6 giornali nordestini ex Gedi, sia Nem, nuova società partecipata da un folto gruppo di imprenditori di Veneto e Fvg «che si sono messi in gioco - ha detto il vicedirettore - per narrare questo territorio, con un occhio di riguardo per l’economia e le imprese».
Imprese come Fantoni che oltre a ospitare l’evento ha offerto al pubblico, per bocca del suo presidente Paolo Fantoni, anche un efficace cappello ai temi che sono poi emersi durante la serata. A partire dalla sostenibilità. «Viviamo in un periodo storico nel quale la sostenibilità sta indirizzando le strategie aziendali di tutte le filiere in maniera entusiasmante - ha esordito Fantoni -. Questo ci fa guardare in maniera proattiva al futuro. Ricordiamo però che viviamo in una cornice dove gli obiettivi del Green Deal diventano spesso conflittuali con i vincoli della stabilità dei bilanci europei». Fantoni si è richiamato alla determinazione del Governo per ottenere «vincoli meno restrittivi su tutte le politiche di stabilità europee, che considerino differentemente gli investimenti dalle passività dei singoli Paesi».
Facendo fuoco sul 2022, il ricercatore di Fondazione Nordest, Lorenzo Di Lenna, ha contestualizzato i risultati delle Top 500, realizzati in un contesto caratterizzato dall’aumento del costo del gas e delle materie prime, dell’inflazione e dalle restrittive politiche monetarie attuate dalla Bce, «i tassi - ha detto Di Lenna - non erano così alti dal 2008». Risultato: il Pil regionale, rispetto alle previsioni iniziali, ha chiuso in aumento del +2,7% anziché del +5%. Nel 2023 dovrebbe fermarsi al +1%.
In questo scenario, le prime 500 imprese Fvg per fatturato sono cresciute, sommati i ricavi, del 36%, del 18,3% se nel conto non si considera la prima delle Top che da sola ha un peso particolarmente rilevante. Tolta l’inflazione media dell’8,1% la crescita è stata dunque complessivamente pari al +10%.
I settori più performanti per aumento dei ricavi nel 2022 sul 2021 sono stati in regione quelli delle filiere di costruzioni (+20,9%), chimica, gomma, plastica (+18,8%), macchine e apparecchiature (18,7%), porti e logistica (17,8%). Quelli meno performanti, ma comunque cresciuti (quasi tutti), oltre l’inflazione sono stati apparecchiature elettriche (: del 12,8%), commercio al dettaglio (11,4%), servizi alle imprese (9,5%) e infine acqua, energia e gas (4,1%).
«Quasi 9 imprese su 10 ha chiuso in utile, il 67% ha visto crescere l’Ebitda, il 67,4% ha visto gli utili aumentare, il 32,6 diminuire, forse - ha ipotizzato il ricercatore - perché non è riuscita a scaricare i maggiori costi delle materie prime». Un cenno infine alla sostenibilità. «Oltre 2 imprese su 3 - ha concluso Di Lenna - adottano azioni volte a migliorare il benessere dei lavoratori, a ridurre l’impatto ambientale e ad aumentare la sicurezza».
E il 2023? »Sarà ancora un anno in crescita - ha dichiarato Manuel Forte - con un Pil nazionale in aumento del +0,7%, del +1,1% quello Fvg. Quanto ai bilanci delle imprese di quest’anno osserviamo una ripresa della marginalità, legata in particolare al calo dei costi di energia e materie prime, mentre alcuni settori soffrono il calo dei volumi». Più complicato fare previsioni sul 2024. «Pensiamo alla tragedia in Medio Oriente e a che effetti potrà avere a livello globale. Detto questo - ha concluso Forte - la previsione è che il Pil nazionale cresca del +0,7%, quello Fvg del +0,9%. Nel 2024 l’inflazione dovrebbe assestarsi al 2,6% e i tassi dovrebbero iniziare a scendere».