Export di beni dual use

Stai esportando beni soggetti a regime dual use senza saperlo?

Una gestione non conforme comporta gravi rischi legali ed economici.

Esportare beni e prodotti verso Paesi extra-UE è un’attività complessa che richiede non solo una solida organizzazione logistica, ma anche una piena consapevolezza delle normative che regolano le esportazioni internazionali. Una delle principali aree di attenzione per le aziende riguarda i controlli all’esportazione (export control), ossia un insieme di disposizioni europee e nazionali volte a regolamentare l'esportazione di determinati beni. Tali norme mirano a prevenire l’utilizzo improprio di beni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza globale, contribuire alla proliferazione di armi o compromettere la salute umana e ambientale. A tal proposito, è essenziale comprendere che la disciplina normativa si articola su più livelli, includendo non solo le regolamentazioni europee, ma anche quelle specifiche di ciascun Paese membro dell’Unione Europea. Per questo motivo, ogni azienda intenzionata a operare sui mercati internazionali deve essere in grado di orientarsi in un contesto giuridico estremamente variegato e soggetto a frequenti aggiornamenti.

 

Il contesto normativo dei controlli all'esportazione (export control)

I controlli all’esportazione si riferiscono a tutte quelle misure restrittive che regolano il trasferimento, l'intermediazione, l'assistenza tecnica e il transito di beni particolarmente sensibili. Questi beni rientrano spesso nella categoria dei cosiddetti beni a duplice uso (dual-use), ossia beni, software o tecnologie che possono avere un utilizzo sia civile che militare. I beni a duplice uso comprendono una vasta gamma di prodotti: da materiali, sostanze chimiche e apparecchiature tecnologiche, fino a software avanzati e tecnologie di comunicazione. Questi prodotti, se utilizzati in maniera inappropriata, potrebbero rappresentare una minaccia alla sicurezza globale. Di seguito vengono esposti i volumi di autorizzazioni concesse e respinte tra il 2017 e il 2021. Questi dati forniscono un’indicazione delle “esportazioni controllate” ossia tutte quelle soggette ad un processo di autorizzazione:

 

 

 

Secondo un rapporto della Commissione Europea, nel 2021, circa 147 miliardi di euro di esportazioni provenienti dall’Unione Europea sono state classificate come beni a duplice uso.
Si tratta di una cifra significativa che dimostra l’importanza economica di questa categoria di beni e la necessità di monitorare con attenzione l’esportazione di tali prodotti.

 

Distribuzione esportazione beni dual use dall’Unione Europea:

 

Oltre al controllo sui beni a duplice uso, l'export control copre anche altre misure restrittive dicarattere economico e commerciale. Queste misure fanno parte di programmi sanzionatori stabiliti dall'Unione Europea in risposta a violazioni del diritto internazionale, conflitti armati ominacce alla sicurezza della comunità internazionale. Un esempio attuale di tali sanzioni riguardale restrizioni imposte dall’UE nei confronti della Russia e della Bielorussia a seguito dell’invasionedell’Ucraina, che hanno comportato significativi divieti di esportazione e importazione di beni insettori strategici, come quello energetico, tecnologico e militare.

 

L'importanza della compliance: il processo di due diligence

Per un’azienda esportatrice, garantire la conformità con le normative è un aspetto cruciale. Ogni impresa che si avventura nel mercato internazionale deve stabilire un programma interno di conformità (PIC) per assicurarsi che tutte le operazioni siano eseguite nel rispetto delle regole in vigore. Il primo passo per garantire la conformità consiste nella classificazione dei beni che si intendono esportare. Questa classificazione viene effettuata sulla base della tariffa doganale comune e serve a determinare se un prodotto rientra tra i beni a duplice uso o in altre categorie soggette a restrizioni. Una volta stabilita la classificazione, l’azienda deve condurre un’analisi dettagliata per verificare se i beni che intende esportare rientrano in qualche regolamento che ne limiti o ne vieti la spedizione verso specifici Paesi. Questo processo, noto come due diligence, è fondamentale per evitare violazioni che potrebbero comportare gravi conseguenze economiche e legali. La due diligence non si limita alla valutazione dei prodotti, ma include anche l’analisi dei partner commerciali, ossia degli acquirenti e dei venditori coinvolti nel processo di esportazione e importazione.

Il fallimento nell’adozione di procedure adeguate di due diligence può portare a sanzioni rilevanti. Secondo il D.Lgs. 221/2017, la violazione delle norme europee sulle misure restrittive e sui beni a duplice uso può essere punita con pene severe, incluse sanzioni penali che possono arrivare fino a sei anni di reclusione nei casi più gravi. Inoltre, il D.Lgs. 69/2023 ha ulteriormente inasprito le sanzioni per chi elude le sanzioni imposte dall’Unione Europea, soprattutto in relazione ai recenti conflitti internazionali. Oltre alla corretta analisi dei beni e dei partner commerciali coinvolti, la Commissione Europea invita le aziende esportatrici e importatrici ad adottare specifiche misure di diligenza, che consistono ad esempio nell’introduzione di clausole contrattuali volte a garantire il rispetto delle restrizioni sulle esportazioni ed importazioni. Ad esempio, è consigliabile inserire dichiarazioni che stabiliscano che il rispetto delle normative è un elemento essenziale del contratto o clausole contrattuali che impegnino l’importatore a non riesportare i beni verso paesi soggetti a sanzioni, come la Russia o la Bielorussia e a non rivendere tali merci a terzi che non rispettino a loro volta tale impegno, pena l’attribuzione allo stesso della responsabilità nel caso in cui riesporti illegalmente i prodotti verso tali paesi; tutto ciò rafforza la posizione legale dell’esportatore e riduce i rischi di sanzioni o violazioni.

 

 

La normativa di riferimento

Le aziende che operano nel contesto dell’esportazione devono avere una conoscenza approfondita delle normative principali che regolano l'export control. Tra i regolamenti più rilevanti, troviamo:

•    Regolamento UE 2021/821, relativo al regime dei beni a duplice uso, modificato da recenti aggiornamenti come il Regolamento UE 2023/996 e il Regolamento UE 2023/2616.
•    Regolamento UE 833/2014, che impone sanzioni economiche e commerciali contro la Russia e la Bielorussia, in risposta alle violazioni del diritto internazionale commesse da questi Paesi.
•    Regolamento UE 2024/590, che disciplina l’esportazione di gas a effetto serra, una misura cruciale nella lotta contro i cambiamenti climatici.
•    Regolamento CE 1013/2006, che regolamenta la spedizione di rifiuti, con particolare attenzione alle esportazioni di rifiuti pericolosi.
•    Regolamento CE 338/97, relativo alla protezione della flora e della fauna selvatica, in conformità con la Convenzione di Washington (CITES), che regola il commercio internazionale delle specie in via di estinzione.

Questi regolamenti rappresentano solo una parte del complesso quadro normativo che le aziende devono tenere in considerazione. È quindi fondamentale che ogni impresa esportatrice si doti di strumenti adeguati per monitorare e aggiornare costantemente la propria conoscenza delle normative in vigore.

 

Sanzioni e misure correttive

Le sanzioni per la violazione delle normative sull'export control possono variare significativamente a seconda della gravità della violazione. Nei casi più gravi, come l'esportazione di beni strategici verso Paesi sotto embargo, le sanzioni possono includere sia multe amministrative che pene detentive. Ad esempio, una violazione delle restrizioni imposte dal Regolamento UE 833/2014 contro la Russia potrebbe comportare sanzioni fino a 500.000 euro o più, a seconda del valore delle merci esportate illegalmente. Inoltre, alcune normative prevedono anche il congelamento di beni e risorse economiche, nonché restrizioni sui visti consolari per i dirigenti delle aziende coinvolte.
Per evitare tali rischi, le aziende devono implementare rigorosi programmi interni di conformità, in modo da garantire che tutte le operazioni siano condotte in linea con le normative vigenti. La Commissione Europea ha emesso una serie di raccomandazioni per supportare le imprese nel monitorare l’export control e per fornire linee guida sulle pratiche da seguire per evitare l’elusione delle sanzioni imposte, soprattutto nei confronti di Russia e Bielorussia.

 

Misure per la mitigazione del rischio

L'efficacia dei controlli commerciali dipende in larga misura dalla consapevolezza degli esportatori e dai loro sforzi attivi per rispettare le restrizioni commerciali. Per questo motivo, è altamente consigliabile che le aziende adottino un approccio proattivo, implementando politiche e procedure interne per il rispetto delle normative. Un programma interno di conformità ben strutturato (PIC) può aiutare a identificare e mitigare i rischi legati all’esportazione.


Un’altra misura efficace per ridurre i rischi è l’assunzione di un consulente specializzato in commercio estero. Per le aziende che desiderano espandere il proprio business sui mercati internazionali, la conformità alle normative sui controlli all’esportazione non è solo un obbligo legale, ma una garanzia di successo a lungo termine. Per evitare sanzioni pesanti o danni alla reputazione aziendale, è fondamentale implementare al più presto un programma interno di conformità e assicurarsi di condurre una corretta due diligence su ogni operazione. Nel caso in cui si necessiti di assistenza nella gestione delle esportazioni, è consigliabile consultare un esperto di commercio estero, in grado di guidare l'azienda nel rispetto delle complesse normative europee e internazionali. Questo approccio permette di proteggere il business e rafforzare la propria posizione sui mercati globali, garantendo una gestione sicura e consapevole delle operazioni.